Tra gli italiani il consumo di salmone è salito vertiginosamente negli ultimi anni, pervia delle sue proprietà benefiche per l’organismo umano. “Quello che poche persone sanno è, che il Salmone è uno degli alimenti più velenosi del mondo”, lo spiega l’oncologo Jean Loup Mouysset. “Le sostanze chimiche contenute nei pesci non vengono dichiarate.”
Il salmone contiene: olio idraulico, antibiotici, mercurio, stronzio radioattivo di Tschernobyl e Fukushima, diossine, smalto, pesticidi, batteri, conservanti come E210 e ormoni della crescita.
Questo è solo uno dei tanti esempi che si possono esporre. I nostri alimenti sono contaminati da tantissimi veleni e da tantissimi elementi chimici.
Ma quali sono le conseguenze che hanno queste sostanze sul nostro corpo?
Esse possono essere fatali per noi! Le diossine, per esempio, possono causare il Diabete o il Cancro.
Robyn O’Brian, Chimico degli alimenti, avverte: “Viviamo in un periodo storico in cui quasi ogni alimento è infestato da sostanze chimiche. Le conseguenze: In futuro ci saranno sempre più persone affette da patologie croniche e gravi.”
Altro esempio:
Negli USA, il livello di ormoni della crescita concessi negli allevamenti delle mucche, è molto più altro rispetto al Giappone; Contemporaneamente l’incidenza di tumori negli USA è quadrupla. Si nota, inoltre, che per l’aumento di utilizzazione di ormoni e aggiunte chimiche nella carne, aumenta anche il costo sanitario per curare le persone ammalate. 76 milioni di persone si ammalano ogni anno per via degli alimenti infestati da sostanze chimiche e non solo. Il motto dell’industria alimentare è : “ E’ la quantità che fa il veleno.” Questo significa, che la sostanza è innocua fino ad un certo livello e che la tossicità incombe solo dopo il superamento di questa quantità. Peccato che questa citazione è del Dott. Paracelsus, vissuto nel sedicesimo secolo.
Qual’è l’effetto di questo di cocktail di veleni?
Il NATIONAL INSTITUTE OF ENVIRONMENTAL HEALTH SCIENSES (USA) spiega, che un mix di diversi veleni aumenta la tossicità di ognuno di loro. Questa reazione chimica viene ancora studiata per avere delucidazioni come mai avviene questo effetto, ma l’esperimento maggiore viene già effettuato sulla popolazione mondiale, dato che questi cocktail di pesticidi vengono già utilizzati.
Uno dei problemi della ricerca è, che le sperimentazioni e le ricerche spesso vengono finanziato proprio dai colossi farmaceutici e alimentari, che non hanno nessun interesse nella pubblicazione dei loro risultati. Anzi, loro hanno una clausola di segretezza; I ricercatori, che eseguono il loro lavoro con etica professionale rischiano il licenziamento, così che diventa praticamente impossibile trovare una ricerca in cui risultano effetti negativi. Per mantenere il posto di lavoro vengono falsificati i risultati.
Esistono pochissimi laboratori privati, dove vengono effettuate ricerche autonome; uno di questi è l’Istituto Ramazzini.
Altri esempi di sostanze velenose nei cibi
- L’aspartame: nel 2013 venne dichiarato che, utilizzato in quantità minime, può essere inserito nella preparazione di alimenti come dolcificante. Ora lo troviamo in tantissimi alimenti come le bevande zuccherate e marmellate varie, yogurt ed altri alimenti. Nel laboratorio dell’Istituto Ramazzini, invece, hanno scoperto su topi, che già una minima quantità di aspartame ha causato un aumento significativo di leucemia e tumore al cervello. La domanda sorge spontanea: Dove sono le ricerche fatte dalla commissione che ha autorizzato l’utilizzo dell’aspartame nell’industria alimentare?
- I prodotti di Soja: essi mostrano un elevata concentrazione di alluminio. Nelle analisi di un prodotto che viene utilizzato come sostituto del latte materno furono trovate livelli quintuplicati della sostanza neurotissica.
- glutammato (E621,E622,E623,E624), alginate (E401, E402, E403, E404), acido fosforico, tartrazina (E102)
Dovremmo impegnarci molto di più nella protesta contro l’utilizzo di cocktail chimici nei nostri alimenti.