Scusate se continuo a parlare di Yoga, ma dopo 30 anni di studi, a partire dall’ISEF, ho maturato la convinzione che se si vuole stare veramente bene, dal punto di vista psicofisico, e non solo, praticare Yoga sicuramente porta ad ottenere i migliori benefici per quanto riguarda il raggiungimento del benessere, dello stare bene (Well-Being). Come vi ho scritto nel precedente articolo è proprio grazie al respiro, o meglio, grazie al controllo del respiro, che si arriva a ottenere, durante la pratica yogica, il controllo del nostro corpo. Sara’ sempre il ritmo del respiro a dettare il ritmo di esecuzione dei nostri movimenti e delle nostre posizioni, che in sanscrito si chiamano “asane”. Quindi il respiro legato al movimento (asane appunto) ci porta a raggiungere i grandi benefici di cui stiamo parlando.
In realtà nei nostri centri Fitness si sente tanto parlare di respiro, ma spesso, purtroppo, senza fornire ai nostri allievi le giuste nozioni su come si dovrebbe respirare durante una qualsiasi lezione. Proprio per queste ragioni personalmente mi sono legato ad uno Yoga dinamico, che è lo Yoga che insegno. Questo perché l’essenza dell’essere umano è la dinamicità, l’essere umano vive la sua quotidianità in movimento, e la staticità va a completare il lavoro dinamico.
Fino ad ora, però, non vi ho dato nessuna definizione della parola yoga: fra i tanti significati yoga significa “unione ed equilibrio” e praticarlo assiduamente porta il nostro corpo, mente e spirito verso l’equlibrio , l’armonia.
Grazie alla pratica dello Yoga dinamico il nostro corpo si elasticizza, diventa forte, flessibile e scolpito, andando a bruciare calorie e realizzando un ottimo lavoro cardiovascolare, coltivando nel contempo calma e concentrazione mentale
Sostenendo il peso del nostro corpo durante una sequenza di posizioni, grazie al respiro (e lo sottolineo) si costruisce forza e precisione, si rendono le articolazioni elastiche e libere dalle rigidità che si acquisiscono a causa della vita stressante di tutti i giorni.
Durante la pratica si lavora contemporaneamente su allungamento e potenziamento muscolare: mentre un muscolo si contrae l’antagonista si allunga. Ma tutto questo sempre rispettando i nostri limiti: lo yoga ci educa ad ascoltare il nostro corpo e rispettandolo sempre, in ogni momento, si fa solo ciò che si riesce a fare, e ciò che si riesce a fare sarà sempre il nostro respiro a farcelo capire.
Articolo realizzato in collaborazione con Dott. Marco Volpini, Personal Trainer, Responsabile Tecnico di Programmazione, Insegnante di Fitness, Formatore Fitness, Corsi di Istruttore Aerobica Primo Livello e Secondo Livello