PILATES. COS’È E QUANTE TIPOLOGIE ESISTONO.
Solo per pochi la palestra è una passione, per la maggior parte delle persone è un vero sacrificio tenersi in forma, in termini economici, di tempo e di sforzo fisico. Non tutti siamo adatti al sollevamento pesi o a sessioni sfiancanti di aerobica.
Da qualche anno per chi vuole aumentare la tonicità del proprio corpo in modo più soft, c’è un’alternativa: il Pilates, una disciplina che non sottopone la muscolatura a un carico troppo elevato ed è adatta a tutti, ne esistono infatti diverse tipologie.
Pilates, un modo intelligente di allenarsi.
Alla base del metodo c’è la convinzione, supportata teoria e prassi, che poco movimento, programmato in una sequenza coerente ed eseguito con precisione, abbia più valore di tre ore di body building.
Il Pilates non è una semplice ginnastica, ma una disciplina che insegna ad assumere una postura corretta e a ottenere armonia e fluidità nei movimenti del corpo.
Imparando ad eseguire gli esercizi in modo corretto, chi li pratica impara a muoversi correttamente in qualsiasi altra circostanza: la postura migliora, scompaiono rigidità e tensione, e tutti i problemi alla schiena conseguenti. La versatilità del Pilates ha infatti reso possibile il suo utilizzo anche in campo riabilitativo.
Il metodo Pilates segue rigorosamente principi filosofici e teorici e fonde i migliori aspetti delle discipline atletiche occidentali con quelli delle pratiche olistiche orientali. L’obiettivo, in tutte le sue declinazioni, è rendere le persone consapevoli di se stesse, del proprio corpo e della propria mente, che insieme diventano un sistema integrato, dinamico e funzionale.
Il Pilates, una disciplina che nasce dalla pratica.
Il metodo Pilates è stato inventato dal tedesco Joseph Hubertus Pilates, che a partire dai primi anni del ‘900, all’epoca poco più che un bambino, iniziò da autodidatta a praticare una ginnastica simile al body building, con l’intento di migliorare la propria forma fisica. Egli era un ragazzo dalla corporatura molto gracile, ma già a quattordici anni, grazie a questo metodo da lui inventato, divenne un uomo con un corpo da atleta greco, tanto che iniziò a posare come modello per disegni anatomici.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, passò un lungo periodo in prigione e qui iniziò ad allenare gli altri prigionieri con la sua sequenza di esercizi a corpo libero sul tappetino che chiamò “Muscle contrology”, oggi Matwork, la base del Pilates. Per imparare a eseguire le sequenze e come farle eseguire agli altri, per esempio se si vuole diventare insegnante di Pilates, è fondamentale non essere approssimativi e seguire un corso di Pilates Matwork.
L’altro pilastro del metodo inventato da Joseph Pilates è chiamato Reformer. Questa tecnica nacque sempre durante il periodo di prigionia. Egli ebbe modo di costatare che le molle attaccate ai lettini dell’ospedale potevano essere utilizzate per consentire ai degenti di tonificare i muscoli prima di rimettersi in piedi.
Il principio di impiegare le molle come strumenti di resistenza ai movimenti, è alla base delle macchine “Universal Reformer” e “Cadillac”. Un corso di Pilates Reformer fornisce le nozioni base su questa tecnica e insegna come usare correttamente le due macchine.
Il Pilates come allenamento iniziò ad avere successo a New York tra i ballerini classici, finché negli anni 2000 fu scoperto da atleti, attori e gente comune.
Oggi il metodo è molto praticato, anche in Italia, e sono state create diverse varianti, specifiche per alcune condizioni o problematiche: tra le altre, Pilates per la postura, Pilates per gli atleti, Pilates per i ballerini, Pilates per l’osteoporosi, Pilates pre o post gravidanza, Pilates per anziani ecc.
Tutte queste tipologie di allenamento hanno l’obiettivo comune di portare l’individuo a muoversi in economia, secondo 7 princìpi fondamentali. Vediamo quali sono:
1. Concentrazione
E’ necessaria per avere consapevolezza della postura durante l’esecuzione dell’esercizio e per liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane.
2. Controllo e fluidità del movimento
La concentrazione deve aiutarci anche a raggiungere la condizione per cui possiamo avere un totale controllo di ogni gesto. Insieme al controllo, in ogni movimento ci deve essere armonia. Il corpo deve mantenere l’equilibrio per non cadere e i movimenti non devono essere bruschi per evitare gli infortuni.
Questi due princìpi, con la pratica, inizieremo ad applicarli spontaneamente nei movimenti che facciamo durante la giornata, per esempio nel sollevare le buste della spesa.
3. Precisione
Con la precisione dei movimenti si ottiene un giusto bilanciamento delle fasce muscolari, che dona grazia ai movimenti. Chi inizia a praticare il Pilates, già con pochi allenamenti può accorgersi di come migliora la vita di tutti i giorni, anche nella postura al computer per esempio.
4. Respirazione
Ogni esercizio del metodo Pilates, se insegnato correttamente, è accompagnato da indicazioni sulla respirazione, che deve essere coordinata con i movimenti. Nella fase di inspirazione, con il naso, si sposta verso il basso il diaframma, così da permettere ai polmoni di espandersi.
L’espirazione si esegue attraverso la bocca. La spinta dell’aria verso l’esterno deve essere eseguita rilassando la muscolatura intercostale, così il diaframma tornerà automaticamente alla posizione normale.
5. Baricentro
Definito da Joseph Pilates powerhouse, è l’area compresa tra la fine della cassa toracica e il bacino, e costituisce il centro di controllo dell’intero corpo. Rafforzare il baricentro permette di avere una postura corretta.
Il metodo Pilates si concentra molto su questa zona del corpo e in tutti gli esercizi bisogna infatti “controllare il centro”. E’ grazie al lavoro sinergico dell’aerea addominale e di quella lombare che si mantiene una posizione neutra, adeguata per qualsiasi movimento.
6. Isolamento
Il metodo Pilates consente di riconoscere e “isolare” i diversi gruppi muscolari, in modo da poter capire dove è necessario agire per ripristinare l’equilibrio. Tutti i muscoli lavorano insieme. Quando si determina una condizione di infiammazione o si ha una postura scorretta in una zona particolare del corpo, tutte le altre ne sono influenzate.
7. Ripetizione
Più si pratica un esercizio, più si verificherà un miglioramento delle proprie abilità. Quindi è bene allenarsi per almeno un paio di giorni a settimana, variando gli esercizi, ma eseguendoli per un numero di volte sufficiente affinché il muscolo “senta” lo sforzo.
Le tipologie di Pilates e gli esercizi
Oltre al semplice esercizio a corpo libero del Pilates Matwork, esistono diversi tipi di allenamento che fanno ricorso a macchinari (Cadillac, Reformer, Wall Unit) o tecniche specifiche per il miglioramento della postura (il cosiddetto Postural Pilates).
Oltre agli attrezzi più diffusi come il Reformer, oggi sono molto popolari il Cadillac, un lettino munito di vari accessori, la Chair, un tavolino che permette di eseguire un gran numero di esercizi. Altri sono la Tower, il Barrel e l’Half Barrel e il Circle.
La maggior parte degli esercizi di Pilates, pensati per rafforzare o stimolare specifiche parti del corpo, si esegue senza attrezzi complementari. Tuttavia, alcuni esercizi possono prevedere l’ausilio di alcuni strumenti che servono a contrapporre forza o ad accompagnare il movimento. Vediamone alcuni:
– La palla, costringe ad adottare la posizione corretta per mantenere l’equilibrio e non cadere.
– L’elastico, o Rubber Band, si usa per gli allungamenti e per gli esercizi di resistenza.
– Il cerchio, va posto tra le gambe per aumentare la muscolatura di questa fascia muscolare.
– Il tubo di spugna, o Roller, permette di lavorare sull’equilibrio.