Personal training collettivo: vantaggi sportivi e sociali
Accessibile e piacevole, il personal training collettivo rappresenta una pratica ideale per allenarsi in gruppo e condividere i risultati, aumentare la motivazione e la frequenza degli allenamenti.
Ecco perché praticare sport con un personal trainer collettivo è diventato un trend in molti paesi.
Il mondo del fitness da tempo ha adottato questa figura, centrale per un allenamento professionale e mirato, dapprima mutuandola dalla vita dei VIP, dotati di personal trainer tarati sui loro bisogni, e declinando poi questo profilo sportivo anche su palestre e gruppi di atleti, professionisti o meno.
Il personal training, ovvero l’allenamento personalizzato impostato da un allenatore professionista, da lusso per pochi è diventato in tempi recenti sempre più praticabile, anche per chi frequenta palestre e centri sportivi in cui questo servizio è accessibile.
Il training condiviso: insieme è meglio?
La tendenza di una personal training collettivo, è nata con l’esigenza non solo di abbattere i costi del servizio di training, ma anche di creare delle dinamiche sociali e di allenamento che siano impostate su una maggiore motivazione, condivisione degli sforzi e dei risultati ottenuti.
Il personal training si fa meno personal e più social, proprio grazie ad una impostazione che vede da 3 a 5 partecipanti, unirsi sotto la guida di un trainer esperto, per lavorare in modo mirato, anche se all’interno di un gruppo.
Le esigenze specifiche di ognuno non sono certo trascurate, dato che il trainer valuta ovviamente la forma fisica e le esigenze di ogni atleta, le sue potenzialità e gli esercizi più funzionali rispetto all’allenamento.
Armonizzando il gruppo, si possono stabilire dei programmi di base adeguati per tutti, che vanno poi tarati in modo unico per ognuno, anche se all’interno di un percorso comune di training. Non si cede alla propria individualità ma la si esalta, in un lavoro corale.
Gli esercizi saranno sempre costruiti sulla singolarità di ogni fisico, sul grado di allenamento raggiunto e sugli obiettivi di performance sportiva che si intendono ottenere. Se il gruppo è uniforme, la routine di allenamento sarà agevole e piacevole.
Il training collettivo consente, inoltre, una maggiore interazione sociale, oltre ad un aumento della frequenza, dato che la motivazione a creare una dinamica di gruppo coeso e con allenamenti scanditi, sembra migliorare la costanza del training; uno stimolo anche a non disdire all’ultimo momento e rimandare la seduta, magari per giorni e giorni.
In tal modo, si può ottimizzare il proprio tempo a disposizione per l’allenamento, senza rinunciare alla socialità e risparmiando sui costi del personal trainer.
Se le tariffe orarie di un allenatore privato vanno dai 50 ai 100 euro l’ora, per i più esperti si arriva anche a costi superiori.
In genere i prezzi variano a seconda dei “pacchetti”, di almeno 10 sedute che rappresentano il minimo, dato che un percorso di training individuale o mirato, deve presentare circa una ventina di esercitazioni nella fase iniziale.
Il trainer e il gruppo di allenamento
Sin dai primi incontri, all’interno di un training collettivo, si potrà valutare la propria aderenza al gruppo, se non sia stata già definita da prima.
Ovvero, è possibile che 3-4 appassionati di uno sport, siano motivati ad un passaparola funzionale per prendere la decisione di allenarsi contemporaneamente, magari anche in vista di gare e competizioni estemporanee.
Ad esempio, diversi atleti non professionali che praticano la corsa, sicuramente potrebbero unire le loro forze e il loro tempo per prepararsi a qualche maratona impegnativa, magari quella di New York, per cui organizzare una partenza tutti insieme!
Trovare il trainer ideale per un allenamento collettivo non è semplice, ma anche le specializzazioni possono aiutare a capire come il gruppo possa amalgamarsi, in una dinamica per cui il leader, il trainer, sarà una guida per raggiungere i risultati prefissati.
Ogni trainer possiede una sua specialistica, che può essere mirata ad un allenamento con i pesi per la muscolatura, alla corsa, all’atletica, il pilates, e così via.
Un gruppo di atleti può pensare anche di prenotare gli spazi per l’allenamento, magari con gli attrezzi e il materiale adeguato, e andare poi alla ricerca di un personal trainer collettivo, ideale per le proprie esercitazioni.
All’inverso, diversi professionisti possono proporre un servizio di allenamento condiviso, ai loro clienti che desiderano associarsi per le spese e partecipare collettivamente agli esercizi.
Tempistiche e orari del social training
Insomma, le possibilità di incontrare le esigenze sono varie, e l’importante è definire bene le priorità del gruppo e le modalità di incontro. Di regola, le sedute si svolgono in un arco di tempo di circa 45 minuti, massimo 1 ora, con esercizi di riscaldamento comuni e poi lavorando sui muscoli più personalizzati.
Fino ad arrivare allo stretching finale, che potrebbe consentire anche un rilassamento emotivo maggiore in gruppo, tra una battuta e l’altra.
Il fattore tempo è importante per chi sceglie o propone un training condiviso, dato che sia i partecipanti al gruppo sia i trainer di formazione avanzata potrebbero ottimizzare il tempo a disposizione, pensando ad orari non regolari come per un corso della palestra ma anche senza saltare tutte le sedute del proprio allenamento su misura.
Lavorare con un personal trainer significa migliorare le proprie prestazioni sportive e il proprio stato di salute, soprattutto grazie ad esercizi mirati per ogni esigenza.
Per questo rinunciarvi a causa dei costi individuali o dell’incostanza è un peccato: la motivazione di un training collettivo è, quindi, la migliore per continuare ad allenarsi in modo continuo e proficuo, in un clima di socialità e impegno condiviso.