L’acquagym è un’attività ormai largamente diffusa in tutto il mondo. Amata e praticata da persone di qualsiasi età, la sua rapida diffusione, a partire dagli anni ’80, è stata possibile per via di vari fattori, uno tra i quali la scoperta, in campo medico-scientifico, dei benefici legati alla sua pratica. Che fosse per moda, o semplicemente per mantenersi in forma in maniera alternativa e divertente, i praticanti dell’acquagym e dell’hydrobike continuavano sempre di più ad aumentare. Ciò causò un innalzamento della richiesta di istruttori di acquagym e, conseguenzialmente, una rapida diffusione di corsi di formazione altamente specializzanti in questo ambito.
In particolar modo, una sottobranca dell’acquagym prese velocemente piede tra i più appassionati: l’acquacycling, più comunemente conosciuto con il nome di “hydrobike”. Quest’ultima non è nient’altro che la cugina acquatica dello spinning, un’attività largamente diffusa tra i frequentatori di palestre, o tra chi cerca di perdere peso rapidamente. Lo strumento utilizzato in questa disciplina fitness prende il nome di Hydrobike, termine con il quale viene spesso chiamata la pratica stessa. Il continuo aumento della fama dell’Acquagym ha fatto sì che i corsi hydrobike diventassero gradualmente più richiesti, fino ad essere, tutt’oggi, una delle attività fitness legate alla piscina di maggiore interesse.
L’origine dell’acquagym e dell’hydrobike
Seppur l’acquagym, come abbiamo detto, abbia iniziato a diffondersi maggiormente a partire dagli anni ’80, in realtà questa pratica è più antica di quanto possiamo immaginare. Testimonianze dell’utilizzo delle correnti di mari e fiumi, come metodo di rilassamento e di allenamento per le truppe, risalgono sin dai tempi delle antiche popolazioni greche e romane.
Con lo scorrere dei secoli, questa disciplina è passata dall’essere un metodo di allenamento e di preparazione alle battaglie nei pressi di zone ricche di fiumi, laghi e paludi, ad un’attività fitness dal puro fine estetico.
In molti hanno iniziato a praticare l’acquagym in alternativa al sollevamento pesi o alla classica corsa. Le tecniche di allenamento in acqua si sono gradualmente evolute, venendo man mano influenzate da gesti svolti in altri sport, come il pugilato e la danza. Con l’evoluzione e il miglioramento delle piscine pubbliche e private, le attività di acquagym iniziarono a modificarsi. Ad esempio, la creazione di piscine dal fondale più basso, nelle quali il corpo non galleggia, permise l’utilizzo di nuovi strumenti acquatici.
L’hydrobike ne è l’esempio più famoso.
Differenze tra spin bike e hydrobike
Avrete sicuramente sentito parlare, almeno una volta, dello spinning. Essa è un’attività aerobica di gruppo diffusasi rapidamente negli ultimi anni, sia per i vari benefici che possiamo trarre da essa, sia per il divertimento che scaturisce dalle varie sedute di allenamento in compagnia. Lo spinning viene spesso svolto al chiuso sulle spin bike, delle vere e proprie biciclette fisse dotate di un disco che si comporta come resistenza.
Il suo parente acquatico, l’hydrobike, è anch’esso fisso e sempre fatto di metallo inox, in maniera tale da prevenire la comparsa di ruggine. A differenza della spin bike, la quale possiede un disco di metallo regolabile come peso da “sconfiggere”, l’hydrobike ne è spessa sprovvista.
La struttura di questo strumento è infatti pensata per sfruttare la resistenza che l’acqua imprime sul nostro corpo come oggetto di allenamento.
Sia l’acquacycling che lo spin bike vengono svolte in gruppi di più persone guidate da un istruttore, il quale tira le redini della classe dettando i ritmi e l’intensità della pedalata.
I benefici dell’hydrobike
Oltre ad essere un’attività di stampo aerobico, ottimo quindi per allenare il sistema cardiocircolatorio e per perdere peso rapidamente, l’acquacycling è anche ottima per il mantenimento o il ripristino del tono muscolare in soggetti che si trovano in una fase di recupero post traumatica. Abbiamo infatti spiegato che l’hydrobike è sprovvista di resistenze, poiché permette al suo utilizzatore di subire la resistenza naturale dell’acqua sulle proprie gambe durante la pedalata.
La resistenza di cui parliamo è ideale per permettere a soggetti in fase di guarigione, a persone anziane e a gente con problemi articolari di compiere l’attività fisica necessaria per mantenere il corpo attivo, rimuovendo, però, il rischio di incorrere in infortuni.
Poiché il corpo è, almeno in parte, immerso nell’acqua, gran parte della forza di gravità che subiamo in continuazione verrà “annullata”, giovando a coloro che soffrono di schiacciamenti di vertebre.