Secondo una leggenda fù un pastore di capre in Etiopia a scoprire la pianta del caffè nell’850 d.C.
La bevanda giunse successivamente in Italia, dove nacque la prima caffetteria europea nel 1645. Attualmente si consumano in tutto il mondo più di 2 miliardi di tazze di caffè al giorno, rendendo questa bevanda la merce più diffusa al mondo dopo il petrolio. L’aroma del caffè dipende dalla regione di produzione e dal tipo di processo tecnologico al quale va incontro, tostatura e miscelazione. I frutti della pianta di caffè assumono in fase di maturazione un colore rosso intenso e i semi che proteggono si presentano di color verde che dopo la tostatura imbruniscono fine a colorarsi di marrone, così come li troviamo nei negozi di torrefazione o nei supermercati.
Caffè e Caffeina
La bevanda caffè contiene numerose sostanze:
-
- Vitamina B3 o niacina, che partecipa al metabolismo energetico contrastando i fenomeni di stanchezza fisica e mentale; interviene nel corretto funzionamento del sistema nervoso e permette l’integrità della pelle e delle mucose;
- Contiene numerosi sali minerali, tra i quali i più rappresentativi sono potassio e fosforo i quali permettono il regolare funzionamento della trasmissione degli impulsi nervosi e contrazione muscolare, metabolismo energetico e mineralizzazione ossea;
- Fibre solubili, indispensabili nel processo defecatorio; acido clorogenico, fortissimo antiossidante che interviene in ausilio alle linee di difesa endogene contro le specie radicaliche;
- Infine la caffeina che rappresenta il principio attivo della bevanda. La caffeina in realtà non si trova solo nella nota bevanda, ma possiamo riscontarla nelle foglie del tè, nella cioccolata, nel cacao, nel guaranà, in alcune bibite gassate. Nella bevanda caffè la dose di caffeina va correlata alla qualità del caffè; ad esempio nella qualità robusta, risulta concentrata il triplo rispetto a quella arabica. Una tazzina da caffè del bar può contenere da 50 a 120mg di caffeina; nel caffè erogato da macchinette ne troveremo circa 120mg; in un caffè decaffeinato si può arrivare a un 5mg di caffeina.
L’azione della Caffeina nel quotidiano e nello Sport
La caffeina viene assorbita al livello intestinale in tempi brevi e raggiunge un picco ematico dopo un 30 minuti.
Le azioni svolte dalla caffeina nel corpo umano sono molteplici:
-
-
- Stimola il sistema nervoso centrale riducendo il senso di fatica centrale;
- Influenza la biochimica di calcio, sodio e potassio migliorando la risposta neuro-muscolare;
- Stimola l’azione dell’adrenalina, ormone che aumenta la frequenza cardiaca e la metabolizzazione e quindi consumo di grassi come fonte energetica risparmiando glicogeno, la cui riserva è molto limitata e strettamente legata alla resa della prestazione aerobica;
- Diminuisce la produzione di acido lattico riducendo la sensazione di fatica e di bruciore del muscolo sotto sforzo.
- Recentemente è stato dimostrata l’effetto positivo della caffeina sulla risintesi del glicogeno muscolare post-esercizio di endurance se assunta insieme ai carboidrati.
-
Tutti effetti che su un soggetto che svolge attività sportiva, in particolar modo di resistenza in un esercizio aerobico moderato, migliorano la performance atletica e nonché il consumo di grasso energetico sottocutaneo, soprattutto se assunta un’ora prima dell’allenamento o della prova sportiva.
Questo miglioramento è stato osservato soprattutto grazie al ruolo della caffeina nella diminuzione del senso di fatica centrale e quindi una risposta allo stimolo allenante più duratura.
I Consigli dell’esperto
Logicamente non bisogna fare errori comuni come avere la presunzione che tali effetti siano uguali tra chi pratica sport e chi svolge una vita sedentaria, solo nei primi si possono osservare gli effetti precedentemente elencati; né avere la presunzione che gli effetti predetti siano uguali su un soggetto che assume caffeina quotidianamente in dosi elevate, rispetto a chi lo assume in quantità basse giornalmente. Come tutte le sostanze il suo eccesso può provocare effetti collaterali come: aumentata perdita di acqua attraverso le urine e aumento della temperatura corporea, incidendo negativamente sullo stato di idratazione e termoregolazione che per un atleta e/o soggetto che svolge attività sportiva risultano svantaggiosi; irritabilità, ansia, tremolio, insonnia e ipertensione cardiaca in generale.